Ubuntu 25.10 e la migrazione verso Rust Coreutils

Ubuntu 25.10 si prepara a introdurre un cambiamento significativo nel suo ecosistema, con la transizione verso Rust Coreutils come sostituto di GNU Coreutils. Questa evoluzione, discussa inizialmente a marzo dai tecnici di Canonical, mira a migliorare la sicurezza e le prestazioni del sistema operativo, sfruttando le caratteristiche avanzate del linguaggio Rust.
La migrazione, delineata da Julian Andres Klode, prevede un processo graduale che consente agli utenti di tornare a GNU Coreutils se necessario, ma l’obiettivo principale è rendere Rust Coreutils la scelta predefinita per Ubuntu 25.10. Per facilitare questa transizione, il pacchetto coreutils esistente verrà rinominato in gnu-coreutils, mentre un nuovo pacchetto denominato “coreutils-from” sarà introdotto per gestire il passaggio a Rust Coreutils.
Uno degli aspetti più discussi riguarda l’impatto sulle dimensioni delle immagini Docker. Attualmente, un’immagine di Ubuntu pesa circa 75MB, ma con Rust Coreutils potrebbe aumentare del 24%, dato che il nuovo pacchetto occupa circa 25MB rispetto ai 7MB di GNU Coreutils. Questo potrebbe portare Canonical a mantenere GNU Coreutils come opzione predefinita per Docker e ambienti simili.
Oltre alle considerazioni sulle dimensioni, la transizione a Rust Coreutils comporta anche alcune sfide legate alla compatibilità con AppArmor, il sistema di sicurezza di Ubuntu. Gli sviluppatori stanno lavorando per garantire che il nuovo set di strumenti funzioni senza problemi all’interno dell’ecosistema esistente.
Questa evoluzione rappresenta un passo importante per Ubuntu, che continua a esplorare l’integrazione di componenti scritti in Rust per migliorare la stabilità e la sicurezza del sistema. Gli utenti interessati possono approfondire i dettagli tecnici della transizione attraverso il post ufficiale su Ubuntu Discourse.